In genere persone e gruppi non avvertono piacere da una cosa che funziona, che c’è, bensì, avvertono disagio se quella cosa smette di funzionare: es. l’aria condizionata, il calorifero, una spalla, il treno puntuale. La nostra storia evolutiva e quindi la nostra natura biologica tendono ad accentuare maggiormente le negatività. Ci concentriamo su un’unica inezia che va male invece di cinque o dieci cose che vanno bene. Distinguiamo gli avvenimenti negativi e positivi in un decimo di secondo e quelli negativi catturano la nostra attenzione.

Quando un capo sottopone a un collaboratore quattro osservazioni positive e un suggerimento, lui si fissa solo su quest’ultimo. È una legge costante di tutte le organizzazioni.

Le ricerche definiscono questa tendenza “inclinazione alla negatività”, una forte predisposizione a concentrarci sulla negatività, perché un’allerta verso ciò che potrebbe nuocerci. L’inclinazione alla negatività la condensiamo in due fattori preminenti: il bastone e l’amigdala.


ANNO DI PROGETTAZIONE: 2018

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