Il Capo-facilitatore non è un monaco, non un neuro-qualcosa, è solo una persona che riveste un ruolo importante di guida, che sa che senza i collaboratori non va da nessuna parte. Il capo-facilitatore è un soggetto appartenente ad una specie, i mammiferi sapiens, a forte caratura sociale, ultra-sociale, che ha il business in testa, ma anche una laica dimensione socializzante e umana.

Il capo-facilitatore sa bene che le aggregazioni di persone, se poste sotto pressione, possono regredire a credenze e bisogni più primitivi, che continuano a esistere come relitti di modelli di comportamento molto più antichi, perché forme di risposte di gruppo automatiche in presenza di pericolo.

In tale direzione egli adotta una leadership direttiva e partecipativa, per divenire un capo davvero coinvolgente che sappia unire, leva chiave moltiplicatrice.

Per meno prediche e più pratiche, per una bella strada, all’insegna di tre qualità: produttiva, protettiva, costruttiva.


ANNO DI PROGETTAZIONE: 2020

PUBBLICAZIONI:

  • Il capo facilitatore, Psicologia Contemporanea, n. 278, marzo-aprile 2020, Giunti (Scheda Articolo)