È indubbio che la qualità migliore un Facilitatore la può mettere nell’accogliere e gestire la negatività. Negatività – critiche, squalifica, distruttività, malintesi, sfiducia, opposizione, conflitto – riscontrabile nelle riunioni di gruppo (facilitatore tecnico), nel coaching e nelle reti interorganizzative (facilitatore professional), in aula (formatore facilitatore), nel proprio team in qualità di leader (facilitatore expertise). La negatività é una risorsa? Il negativo è infatti pena e tensione, lutto e dolore. Dall’altra, non possiamo non vedere che, la negatività espressa da una persona, in una diade o in gruppo riesca a mobilitare nuove energie e vitalità; la negatività fa ritrovare identità, aumenta la motivazione, l’attenzione e la coscienza dei ruoli. Libera forza e il senso di oppressione non infrequente nelle organizzazioni, nella vita. Il conflitto come risorsa relazionale dunque, E. Spaltro (1990) ne definisce i vantaggi: un conflitto aumenta le motivazioni; aumenta la mobilitazione dell’energia psichica; la coscienza del proprio ruolo e del proprio potere; l’identità da parte delle due o più componenti conflittuali; un’attenzione a tutti i tipi di conflitto intrapersonale compreso.

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